Un’intervista a cura di Carlangelo Mauro su «Pickline», maggio 2021, dedicata al Dizionario critico della poesia italiana. 1945-2020, uscito in questi giorni per la Società…
Commenti chiusiMario Fresa Articoli
“Tutto è intimo e tutto si sfalda nella poesia di Fresa, che ricompatta e sperimenta, con occhi e orecchi sempre nuovi, la tradizione; un orfismo onirico, febbrile, incandescente vive e si rinnova, rivive e si trasforma sempre nei suoi testi”.
Commenti chiusi“Come in una tela in cui l’occhio non sa dove posarsi, le soluzioni linguistiche di questo libro risultano talvolta contro-intuitive, ma è proprio in virtù…
Commenti chiusi“Il Dizionario di Mario Fresa costituisce un importante momento di lettura e un incontro critico che, aprendosi con Elio Filippo Accrocca e chiudendosi sul nome di Edoardo Zuccato, comprende un’idea del nostro Novecento molto ricco di segmenti paralleli e di strumenti di ricerca che seguono la poesia richiamando tuttavia un atto assai più vasto e ricco di reminiscenze, confronti, narrazioni, profili di libri, occasioni e giudizi in larga misura collocati al centro di un territorio che offre intensi spunti di verifica estesi su centinaia di voci”.
Commenti chiusi“Un libro misterioso sul quale aleggia, costante, una percezione inesorabile di morte e di vita che, sebbene consapevole, non accetta di rassegnarsi. Un libro che frana, riedifica e poi torna a franare. Su questa soglia, senza dubbio, si sviluppa il canto”.
Commenti chiusi“E allora… che ci si immerga in questo dizionario. In questa straordinaria sintesi di pensiero critico, visioni analitiche e chiavi di lettura. Consapevoli che la poesia (quella vera non quella da bancarella festajola e amatoriale a pagamento) non ha mai una definizione stabile. E questo «spaccato» dell’ibridazione, del divenire, della parola innamorata, della bellezza e dell’inquietudine il Dizionario curato da Mario Fresa lo restituisce nella sua totalità…”
Commenti chiusi“A questo punto, ipotizzare cosa sia questa “bestia” certo non è semplice, però alcune ipotesi si possono fare. Si tratta di qualcosa inerente all’Io, perché nella tessitura poetica questo ha una presenza sostanzialmente primaria (e primitiva, cioè condotta alla sua radice), ma è altrettanto possibile che sia legato al senso della fine e della morte, se non identificabile in questi due ultimi elementi. Ciò, a ragion veduta, sembra una possibile chiave di lettura perché la meditatio finis è costantemente presente: non una guida ma una parte consustanziale dell’Io…”
Commenti chiusiGalateo per un abisso. Una raccolta di 12 poesie inedite su Nazione indiana: “In questi versi si è come di fronte a una metaforizzazione distintiva…
Commenti chiusiSu «Leggere:tutti» (marzo 2021) Gisella Blanco commenta Bestia divina: “Benché una delle immagini proposte dall’autore tra i suoi versi sia il Cane interrato nella sabbia (“o…
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