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Tag: mario fresa

Gioco a nascondino

“Pensiamo all’inizio di questo romanzo: un incidente automobilistico; un tradimento. Il dopo è il racconto sul lettino dello psicanalista, retrocedendo, classicamente, verso l’infanzia, i suoi traumi. Ma è proprio questa regressione a porsi come occasione di inganno della narrazione…”

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C. Mauro su «Infiniti Mondi»

“Eliodoro di Mario Fresa è romanzo che sta sul crinale tra il sacrificio e il comico, contemporaneamente postmoderno e antimoderno. Ne scaturisce una commedia buffa, che molto concede al grottesco, allorché gli abissi psichici sembrano avere evidenza di realtà e la realtà medesima sembra sciogliersi nella bruma del probabile, narrata con uno stile altissimo, onirico e visionario”.

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Un corpo a corpo con la parola

Una recensione di Alessandra Pacelli sul quotidiano «Il Mattino» (9 marzo 2023): “Un corpo a corpo con la parola. Mario Fresa ci attira sul ring costringendoci a esercizi ginnici con la letteratura, ci seduce con un’ipotetica storia d’amore, ci inchioda con i toni da tragedia, poi ci libera ilari sul filo della comicità e del nonsense.΄Eliodoro΄ è il giusto rimedio contro il cattivo gusto in questi tempi conformisti”.

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Un’intervista su «L’EstroVerso»

“È il racconto di una confessione psicanalitica pronta a trasformarsi in dramma buffo, teologico e surreale. Dunque, la messinscena di una messinscena. Ma è, anche, vorrei dire soprattutto, l’amara storia di un duplice diletto amoroso e di un odioso delitto che è, forse, a conti fatti, soltanto immaginario (come la stessa morte – o sparizione – del protagonista)”.

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L. Fontanella su «Gradiva»

“Una lettura sconvolgente, questa di Bestia divina di Mario Fresa. Trentaquattro frenetici testi scritti in un arco di tempo di 20 mesi (gennaio 2018 – agosto 2019). Dico “frenetici”, ma forse li dovrei definire letteralmente deliranti, laddove il verbo delirare va qui inteso precisamente nel suo etimo di “uscire dal solco”. In questa chiave, il dire poetico di Fresa diventa di necessità ostico, oscuro, solipsistico, aggrovigliato, carnivoro…”

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Una recensione di Marchetti sulla «Gazzetta di Parma»

“Il Dizionario di Mario Fresa costituisce un importante momento di lettura e un incontro critico che, aprendosi con Elio Filippo Accrocca e chiudendosi sul nome di Edoardo Zuccato, comprende un’idea del nostro Novecento molto ricco di segmenti paralleli e di strumenti di ricerca che seguono la poesia richiamando tuttavia un atto assai più vasto e ricco di reminiscenze, confronti, narrazioni, profili di libri, occasioni e giudizi in larga misura collocati al centro di un territorio che offre intensi spunti di verifica estesi su centinaia di voci”.

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